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Sogno di una notte di mezza estate | Fuori le Mura

Sogno di una notte di mezza estate

21 novembre 2011

di Orlando Felici

Al Teatro Cassia, fino al 4 dicembre, rivive il capolavoro di Shakespeare

Al Teatro Cassia va in scena, fino al 4 dicembre, Sogno di una notte di mezza estate. La famosa commedia di William Shakespeare, forse uno dei testi più celebri e affascinanti del grande autore britannico, appare in una veste insolita, al tempo stesso fedele al testo originale ma più vicina ai nostri tempi, grazie alla regia e all’adattamento di Andrea Battistini.
Gli ingredienti del classico “Sogno” shakespeariano ci sono tutti, e guai se mancassero. C’è il “quadrilatero” amoroso – se così lo si può definire – sorretto dai quattro giovani ateniesi, Demetrio, Ermia, Lisandro ed Elena che – rincorrendo il loro sogno d’amore – giungono nel bosco fatato in cui troviamo anche Oberon, l’oscuro re degli elfi, e il dispettoso spiritello Puck. Proprio nel bosco gli amori tra i quattro giovani cominciano a mutare, a trasformarsi, grazie agli incantesimi di Puck. La realtà e il sogno iniziano così a fondersi in una realtà distinta, in cui non è facile ritrovarsi e capire il senso delle cose.
Ma questa, come sappiamo, è solo una parte della commedia. Improvvisamente cambiano le carte in tavola. Dal bosco oscuro di Oberon ci si ritrova in un teatro moderno, attuale. C’è una compagnia teatrale, un po’ particolare, composta da “picchiatelli”, che sta facendo le prove generali per portare in scena la rappresentazione popolare di Piramo e Tisbe.

Come avviene nel testo originale shakespeariano, in cui invece della compagnia di picchiatelli c’è un’allegra combriccola di artigiani, il metateatro, inizialmente posto quasi su una dimensione diversa rispetto al resto della storia, come se si trattasse di uno spettacolo autonomo, in maniera del tutto inaspettata viene a contatto con Oberon e Puck. Il sogno è l’elemento centrale, che lega le storie che fanno da cornice alla commedia.
L’idea di Battistini risulta gradevole. Rivisitare una commedia come il “Sogno” di Shakespeare, oggettivamente, non è affatto facile. I rischi maggiori sono quelli di perdere l’essenza stessa dell’opera, di banalizzare l’intreccio narrativo, di affievolire la rappresentazione del mondo magico dei sogni. Insomma, c’è molto da perdere e, almeno a prima vista, poco da guadagnare. Per questo bisogna riconoscere il coraggio con cui Battistini cerca di dare una nuova veste alla commedia shakespeariana.
Nel rappresentare i picchiatelli, a cui è affidata la parte comica della commedia, è abbastanza evidente il richiamo al bel film di Giulio Manfredonia Si può fare, con Claudio Bisio. La commedia funziona. Ottima anche la scenografia, molto ben curata, così come le luci, con un verde opaco molto suggestivo nei momenti in cui ci si trova nel bosco. Bravi anche gli attori, decisamente all’altezza. Su tutti spicca l’interprete del re degli elfi Oberon, con il suo incredibile timbro di voce. Unico neo, forse, l’eccessiva durata dello spettacolo, che rende un po’ pesante le ultime fasi della commedia, non per demerito degli interpreti, comunque.

Sogno di una notte di mezza estate
Di: William Shakespeare
Adattamento e regia di: Andrea Battistini
Con: Francesca Agostini, Viviana Altieri, Alessandro Buggiani, Chiara Di Stefano, Guglielmo Guidi, Pietro Mossa, Totò Onnis, Davide Pedrini, Giovanni Rizzuti, Andrea Sorrentino, Daniele Squassina, Elias Zoccoli
Disegno Luci: Carlo Pediani

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