Avevamo lasciato Gianfranco Fini al successo e agli applausi ricevuti al congresso del Pd a Genova, a fine agosto. Ora lo ritroviamo agli stati Generali del Centro, a Chianciano Terme.
Anche in questa occasione il suo intervento, seguito da una platea formata quasi esclusivamente da centristi ed ex democristiani, è stato continuamente interrotto dagli applausi della gente che ascoltava con molta attenzione e ammirazione le parole del Presidente della Camera.
Una volta Fini era alleato con il partito di Casini e insieme hanno governato il Paese per diversi anni. Però, quello che si è visto a Chianciano Terme non può essere soltanto la nostalgia per un ex alleato o il rispetto per un politico importante.
Ancora una volta, si è registrata la stessa situazione accaduta a Genova con la festa del Pd.
Senza lasciare alcun spazio a strascichi ideologici ancorati ad un passato ormai morto e sepolto, Fini sta pian piano raccogliendo consensi in tutto il Paese, rappresentando, forse, quella figura di una politica moderna e nuova che tanto manca in Italia.
Che sia lui il vero antagonista di Berlusconi alle prossime elezioni?
Questo è un po’ presto per affermarlo, ma ormai sembra chiaro che il suo futuro politico non prevede più la figura dell’attuale premier. Quest’ultimo ha provato, qualche giorno fa, a minimizzare la situzione, dichiarando che il suo rapporto con il Presidente Fini non è mai stato così saldo e che tra loro non c’è nessun problema.
Ma a queste dichiarazioni non ha creduto nessuno. Anche perchè, lo stesso Fini, subito dopo, ne ha preso le distanze, facendo capire che i problemi con Berlusconi non sono una fantasia dei giornali ma una realtà innegabile.
Per non parlare poi degli scontri, ormai quotidiani, tra Fini e Bossi. Non bisogna dimenticare che Fini e il leader del Carroccio, almeno sulla carta, sono, o almeno dovrebbero essere, alleati. A sentire la polemica sui diritti degli immigrati non sembra proprio così. Le posizioni dei due sono addirittura agli antipodi. Fini parla di diritto al voto per gli immigrati regolari, Bossi non vuole concedere neanche i principali diritti civili a chi viene nel nostro Paese in cerca di fortuna.
Proprio la distanza che separa l’ex segretario di An dai suoi alleati, apre degli scenari nuovi nella politica italiana. Per adesso sono solo teorie e congetture ma domani potrebbero diventare realtà. In questi giorni, a questo proposito, si è parlato molto del Grande Centro. Una nuova compagine politica formata dall’Udc, dalla corrente “finiana” del Pdl e dalla parte più moderata del Pd. Ma come appena detto, per ora, non c’è nulla di concreto.
L’unica cosa concreta, per adesso, riguarda Gianfranco Fini. Più passa il tempo, infatti, e più il Presidente della Camera si allontana dal Pdl e dal suo attuale leader. A tal punto che ormai neanche i più ottimisti credono più in un eventuale riavvicinamento tra Fini ed il Pdl che, non dimentichiamolo, resta sempre il suo partito.
Le grandi manovre di Fini sono sotto gli occhi di tutti, anche sotto quelli del Cavaliere che non può più far finta di niente.