La partita tra Roma e Bruxelles per quanto riguarda l’industria dei trasporti sta ora entrando nella sua fase cruciale. Dopo i primi passi verso la creazione di una rete integrata europea per auto, mezzi pubblici e veicoli privati ribattezzata “Auto, Mes e Pnrr” (AMPs), entrambe le parti stanno ora negoziando su che cosa debba e non debba far parte di questa iniziativa. Nel risultato di questa contesa, che sicuramente porterà con sé rivoluzioni nel settore dei trasporti, le città italiane e la nazione intera giocano un ruolo significativo.
1. L’accordo di Roma: una partita a tre
L’accordo di Roma del 25 marzo è un trattato fondamentale con fondamentali implicazioni sui Paesi dell’Unione Europea. L’accordo raggiunto è composto da tre parti separate ed equilibrate, che si prefiggono di rafforzare gli strumenti e le persone interessate alla creazione di un’UE depositaria dei Diritti Umani.
Il patto è diviso in tre parti:
- La prima si occupa di un Fondo Euromediterraneo destinato ad aumentare la mobilità economica, culturale e sociale nell’area che comprende l’UE e gli Stati membri aderenti.
- La seconda sezione è incentrata sulla promozione dello sviluppo sostenibile delle economie dei Paesi dell’UE, con l’obiettivo di soddisfare i fabbisogni più urgenti prioritari e aumentare la competitività.
- La terza sezione prevede la creazione di un’Agenzia Europea per la Cooperazione Internazionale (EACI), che avrà il compito di monitorare l’attuazione dei progetti di cooperazione finanziata dall’UE nei Paesi Membri che aderiscono all’accordo.
L’accordo di Roma rappresenta un momento storico importante in vista di eventuali riforme più ampie nell’UE, anche se sembra che, per ora, i tre parti coinvolte nel trattato siano, almeno sulla carta, ugualmente importanti. Sarà interessante vedere come l’accordo sarà sviluppato ed applicato nei prossimi mesi ed anni.
2. La strategia UE: la posizione di Bruxelles
Dopo un’intensa fase di consultazioni con tutte le principali parti interessate, la Commissione Europea ha chiarito la propria posizione sulla riforma della politica agricola comune. L’obiettivo principale della strategia UE è quello di fornire cibo sicuro a un prezzo accessibile, oltre ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e in generale, aiutare l’agricoltura e i produttori agricoli ad essere più competitivi.
Bruxelles intende raggiungere questi obiettivi diventando più sostenibile, razionalizzando le spese e allo stesso tempo incentivando la produzione agricola sicura. L’UE prevede di pagare ai produttori in base alle condizioni economiche, sociali e ambientali, rafforzando la sicurezza alimentare e riducendo al minimo i danni ambientali. Inoltre, la strategia UE prevede la riduzione dei sussidi agricoli generali con una graduale introduzione del mantenimento dei terreni e degli investimenti e del sostegno alla innovazione aziendale.
- L’obiettivo principale della strategia UE è la sicurezza alimentare a prezzi accessibili.
- Bruxelles intende incentivare la produzione agricola sostenibile e ridurre i sussidi generali.
- La strategia UE prevede l’introduzione di un mantenimento dei terreni, degli investimenti e del sostegno all’innovazione aziendale.
3. La Commissione europea verso una soluzione innovativa
L’innovazione porta sempre un potenziale significativo a qualsiasi prodotto o servizio. Tra i numerosi campi di applicazione dell’innovazione, la Commissione europea sta sviluppando soluzioni orientate allo sviluppo di una rete paneuropea. Questa rete è progettata per facilitare la cooperazione in vari settori, innovando nell’ambito dei servizi digitali, delle infrastrutture, dell’energia, della sicurezza e anche del mercato unico.
L’obiettivo della Commissione è quello di sviluppare la competitività dell’Unione Europea. Quindi, la commissione deve sollevare le questioni relative alla ricerca e all’innovazione, alla digitalizzazione, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, nonché all’implementazione di politiche sensibili al cambiamento climatico. Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione sta spingendo verso:
- L’ampliamento dei servizi di e-government a livello paneuropeo.
- Un accordo marittimo paneuropeo che abbatti i costi di navigazione.
- Un sistema energetico paneuropeo che sostenga la transizione verso l’energia pulita.
- Soluzioni software innovative che facilitino lo scambio di informazioni tra paesi.
Inoltre, la Commissione europea sta cercando di esplorare nuove tecnologie come i droni, l’intelligenza artificiale, i Big Data e le tecnologie di stampa 3D allo scopo di rendere più efficienti i processi interni, bypassando i vecchi processi manuali.
Attraverso l’implementazione di soluzioni innovative, la Commissione europea sta cercando di creare un ambiente aperto in cui l’economia circolare possa trarre beneficio, sviluppando nel contempo una maggiore coesione tra i paesi membri.
4. Gli attori “foreign” nel processo di Auto, Mes e Pnrr
I maggiori protagonisti stranieri nel processo di Autonomia, Messa a Disposizione (Mes) e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sono: la Commissione europea, le banche, le grandi imprese e le agenzie di sviluppo.
- Commissione europea. La Commissione europea ha un ruolo fondamentale nella definizione del Mes, del Pnrr e dei loro strumenti finanziari. Le sue regole e le politiche economiche impongono una serie di restrizioni ai finanziamenti europei e agli Stati membri relative al bilancio e alla condizionalità dei fondi.
- Banche. Le banche assumono un ruolo chiave nella definizione dei termini finanziari del Mes e del Pnrr. Partecipano in particolare alla ristrutturazione del debito pubblico, possono richiedere al Governo di modificare i termini dei debiti, adottare misure di rafforzamento della bilancia patrimoniale o chiedere un’assicurazione sui prestiti.
- Grandi imprese. Molte grandi imprese operano nella fase di implementazione delle misure contenute nel Mes e nel Piano, soprattutto nei settori della trasformazione e dei beni di consumo. Inoltre, le grandi imprese aiutano l’attuazione delle misure e ricorrono ai fondi europei per sostenere la crescita e impiegare nuove tecnologie.
- Agenzie di sviluppo. Le agenzie di sviluppo internazionali e regionali sono responsabili della cooperazione per lo sviluppo ed offrono varie forme di assistenza tecnica e finanziaria ai Paesi in via di sviluppo. Al contempo, svolgono un ruolo attivo nell’attuazione del Mes e del Pnrr.
Così Auto, Mes e Pnrr si sono trovati a occupare un posto di primo piano nell’agenda di Roma e Bruxelles – un’agenda nella quale non è ancora chiaro chi seguirà il binario della cooperazione, e chi quello del conflitto. Si tratta di un tema che va oltre i confini nazionali, e che gli Stati e le regioni, a prescindere dal colore politico, dovranno tenere ben presente nei mesi a venire.