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Tuesday 22 April 2025
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Cerveteri, maxi operazione dei Carabinieri: arrestate 5 persone e sequestrato un arsenale illegale

Un’importante operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma ha portato alla luce un vasto arsenale di armi detenute illegalmente a Cerveteri, comune in provincia di Roma. L’intervento, scattato dopo settimane di indagini e appostamenti, ha consentito l’arresto di cinque persone accusate di detenzione illegale di armi da fuoco, munizioni e materiale esplosivo. L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di controlli sul territorio volti a contrastare la criminalità organizzata e il traffico illecito di armi nella regione del Lazio.

Il blitz dei Carabinieri a Cerveteri

L’operazione è scattata all’alba, quando i militari dell’Arma hanno fatto irruzione in un’abitazione situata nella zona rurale di Cerveteri. All’interno dell’immobile, i Carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale: fucili, pistole, caricatori, munizioni di vario calibro e persino un silenziatore artigianale. Alcune delle armi erano nascoste all’interno di intercapedini murarie e vani segreti, a dimostrazione della volontà di occultare il materiale bellico alle forze dell’ordine.

Tra le armi sequestrate figurano:

  • Un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov
  • Due pistole semiautomatiche calibro 9
  • Una carabina calibro 22 modificata
  • Oltre 500 munizioni di vario calibro
  • Un silenziatore artigianale

Secondo quanto riferito dai Carabinieri, le armi erano perfettamente funzionanti e pronte all’uso, un dettaglio che ha aggravato ulteriormente la posizione legale degli arrestati.

Chi sono i cinque arrestati

Le persone arrestate sono tutte di nazionalità italiana, residenti tra Cerveteri e comuni limitrofi. I soggetti, di età compresa tra i 35 e i 60 anni, risultano noti alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro il patrimonio e la persona. Alcuni di loro avevano già scontato condanne per porto abusivo di armi e traffico illecito di stupefacenti.

Durante l’interrogatorio, gli arrestati non hanno fornito spiegazioni convincenti sulla provenienza delle armi, né sul motivo per cui fossero detenute. Gli inquirenti stanno ora cercando di capire se il materiale sequestrato fosse destinato alla vendita nel mercato nero o se fosse parte di un arsenale a disposizione di gruppi criminali attivi nella zona.

Le indagini e il ruolo dell’intelligence territoriale

L’operazione è stata possibile grazie a un’attività di intelligence portata avanti dai Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma. L’indagine è iniziata a seguito di alcune segnalazioni anonime che indicavano movimenti sospetti presso l’abitazione poi perquisita.

Le forze dell’ordine hanno monitorato per settimane gli spostamenti dei sospettati, utilizzando anche tecnologie di sorveglianza avanzate e intercettazioni ambientali. Questo ha permesso di raccogliere prove sufficienti per ottenere un mandato di perquisizione dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.

Il sequestro e la perizia balistica

Tutte le armi sequestrate sono state inviate al RIS di Roma per una perizia balistica. Gli esperti dovranno verificare se le armi siano state utilizzate in episodi criminali recenti, come rapine o atti intimidatori nella zona di Cerveteri e nei comuni circostanti.

Il sequestro rappresenta uno dei più importanti degli ultimi anni nel Lazio per quantità e qualità del materiale bellico recuperato. Le armi, infatti, sono compatibili con quelle utilizzate in contesti di criminalità organizzata e potrebbero rivelare collegamenti con gruppi attivi nella Capitale.

Reazioni delle autorità locali

Il sindaco di Cerveteri, Elena Gubetti, ha espresso pubblicamente il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dai Carabinieri. In una nota ufficiale, ha dichiarato: “Grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, la nostra comunità è oggi più sicura. È fondamentale mantenere alta l’attenzione su fenomeni criminali che possono mettere a rischio l’incolumità dei cittadini”.

Anche il Prefetto di Roma ha elogiato l’operazione, sottolineando come il coordinamento tra le diverse forze di polizia sia essenziale per contrastare efficacemente la diffusione di armi illegali.

Contesto regionale e implicazioni per la sicurezza

Il sequestro di armi a Cerveteri si inserisce in un contesto più ampio di crescente attenzione da parte delle autorità verso il fenomeno della detenzione illegale di armi nel Lazio. Negli ultimi mesi, sono aumentati i controlli a tappeto nelle aree periferiche e rurali della regione, dove spesso si nascondono depositi clandestini di armi e munizioni.

Secondo dati forniti dal Ministero dell’Interno, nel 2023 si è registrato un incremento del 18% nei sequestri di armi illegali rispetto all’anno precedente. Questo trend allarmante ha spinto le forze dell’ordine a intensificare le attività investigative e di prevenzione.

Detenzione illegale di armi: un reato grave

La detenzione illegale di armi è un reato previsto e punito dal codice penale italiano. In base all’articolo 697 e seguenti, chiunque detenga armi comuni da sparo senza la necessaria autorizzazione è punito con la reclusione da uno a otto anni. Se le armi sono da guerra o modificate per aumentarne la potenzialità offensiva, la pena può aumentare sensibilmente.

Nel caso specifico di Cerveteri, la presenza di un fucile mitragliatore AK-47 e di un silenziatore artigianale potrebbe configurare ulteriori aggravanti, portando a condanne severe per gli imputati.

Possibili sviluppi dell’indagine

Gli inquirenti non escludono che l’arsenale scoperto a Cerveteri sia solo la punta dell’iceberg. Le indagini proseguono per accertare eventuali collegamenti con altre cellule criminali presenti nel territorio laziale. Particolare attenzione è rivolta al possibile legame con il traffico internazionale di armi, che spesso utilizza l’Italia come snodo logistico.

Inoltre, gli investigatori stanno analizzando i tabulati telefonici e i contatti social degli arrestati per individuare eventuali complici o acquirenti interessati al materiale sequestrato.

Collaborazione con Europol e Interpol

Vista la gravità del caso, è possibile che nei prossimi giorni vengano coinvolte anche le agenzie europee di contrasto al crimine organizzato, come Europol e Interpol. L’obiettivo è mappare il flusso delle armi e identificare le rotte utilizzate per il loro trasporto e distribuzione.

La cooperazione internazionale si è già rivelata decisiva in casi analoghi, permettendo il sequestro di armi provenienti dall’Est Europa e destinate al mercato nero italiano.

Un segnale forte contro la criminalità

Il blitz a Cerveteri rappresenta un importante successo per le forze dell’ordine e un chiaro segnale di tolleranza zero nei confronti della criminalità armata. L’operazione dimostra l’efficacia dell’attività di prevenzione e controllo sul territorio, soprattutto nelle aree più esposte a fenomeni di illegalità diffusa.

Per i cittadini di Cerveteri, l’intervento dei Carabinieri è motivo di sollievo e fiducia nelle istituzioni. La sicurezza pubblica resta una priorità assoluta, e operazioni come questa contribuiscono a rendere più vivibili e protette le nostre comunità.

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Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.