Il malcontento tra gli idonei del concorso Eco Ripam continua a crescere. A distanza di mesi dalla pubblicazione delle graduatorie, centinaia di candidati risultati idonei ma non vincitori si trovano ancora in attesa di un impiego, mentre nuove selezioni pubbliche vengono bandite per ruoli simili, senza considerare lo scorrimento delle graduatorie esistenti. Una situazione che ha spinto molti di loro ad avviare un ricorso collettivo, supportati da studi legali specializzati in diritto amministrativo.
Chi sono gli idonei del concorso Eco Ripam
Il concorso pubblico Eco Ripam, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e gestito da Formez PA, è stato indetto per selezionare personale a tempo determinato da impiegare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le prove concorsuali si sono svolte nel 2022 e hanno visto la partecipazione di migliaia di candidati. Al termine delle selezioni, sono state pubblicate le graduatorie che includevano sia i vincitori sia gli idonei non ancora assunti.
Questi ultimi, pur avendo superato tutte le prove previste dal bando, non sono stati ancora chiamati in servizio. Eppure, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, le amministrazioni pubbliche avrebbero l’obbligo di attingere prima dalle graduatorie esistenti prima di bandire nuovi concorsi per posizioni analoghe.
Il mancato scorrimento delle graduatorie Eco Ripam
Il nodo centrale della questione riguarda proprio il mancato scorrimento delle graduatorie Eco Ripam. Gli idonei lamentano che molte amministrazioni centrali e locali, invece di utilizzare le graduatorie già esistenti, stanno procedendo con nuovi bandi, ignorando di fatto il principio di economicità e trasparenza che dovrebbe guidare l’azione amministrativa.
Secondo quanto riportato dagli idonei, sono numerosi i casi in cui enti pubblici hanno bandito nuovi concorsi per profili simili a quelli previsti dal concorso Eco Ripam, senza motivare adeguatamente la scelta di non utilizzare le graduatorie disponibili. Questo comportamento, oltre a generare un evidente spreco di risorse pubbliche, rischia di compromettere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il ricorso collettivo: obiettivi e motivazioni
Di fronte a questa situazione, un gruppo di idonei ha deciso di intraprendere un’azione legale collettiva. Attraverso il supporto di studi legali specializzati, gli interessati stanno preparando un ricorso amministrativo volto a ottenere il riconoscimento del proprio diritto all’assunzione, o quantomeno al rispetto del principio di priorità nello scorrimento delle graduatorie.
Il ricorso si fonda su diversi elementi giuridici, tra cui:
- l’articolo 35 del Decreto Legislativo 165/2001, che prevede l’utilizzo prioritario delle graduatorie vigenti;
- la giurisprudenza consolidata in materia di concorsi pubblici e utilizzo delle graduatorie;
- il principio di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, sancito dall’articolo 97 della Costituzione.
Gli avvocati coinvolti nel ricorso sottolineano come l’azione legale rappresenti non solo una tutela dei diritti individuali dei candidati, ma anche un presidio di legalità e trasparenza nei confronti della gestione delle risorse pubbliche.
Le reazioni del mondo politico e sindacale
La vicenda ha attirato l’attenzione di alcune sigle sindacali e di esponenti del mondo politico, che hanno espresso solidarietà agli idonei e chiesto chiarimenti al Ministero della Pubblica Amministrazione. In particolare, alcuni parlamentari hanno presentato interrogazioni per conoscere i motivi del mancato utilizzo delle graduatorie Eco Ripam e per sollecitare un intervento normativo che garantisca maggiore equità nei processi di assunzione.
Le organizzazioni sindacali, dal canto loro, chiedono l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo per discutere delle modalità di impiego delle graduatorie, soprattutto in un momento storico in cui la pubblica amministrazione è chiamata a rafforzare il proprio organico per attuare i progetti del PNRR.
Perché il mancato utilizzo delle graduatorie è un problema sistemico
Il caso degli idonei Eco Ripam non è un’eccezione. In tutta Italia, sono numerosi i casi di graduatorie valide ignorate dalle amministrazioni, che preferiscono bandire nuovi concorsi. Questo fenomeno solleva una serie di problematiche di ordine giuridico, economico e sociale:
- Spreco di risorse pubbliche: ogni nuovo concorso comporta costi organizzativi, logistici e amministrativi che potrebbero essere evitati utilizzando le graduatorie esistenti.
- Discontinuità amministrativa: la mancata assunzione di personale già selezionato rallenta l’attuazione dei progetti pubblici, in particolare quelli legati al PNRR.
- Frustrazione e sfiducia: i candidati che hanno superato un concorso pubblico, ma non vengono assunti, perdono fiducia nelle istituzioni e nel sistema meritocratico.
Il ruolo del PNRR e l’urgenza di rafforzare la PA
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una sfida epocale per l’Italia, che necessita di una pubblica amministrazione efficiente, competente e tempestiva. In questo scenario, appare ancora più incomprensibile la scelta di non utilizzare le graduatorie Eco Ripam, che rappresentano una risorsa immediatamente disponibile per rafforzare gli organici degli enti pubblici.
Molti dei profili selezionati attraverso il concorso Eco Ripam sono stati formati su competenze specifiche legate alla transizione ecologica, alla digitalizzazione e alla gestione dei fondi europei. Non valorizzare queste professionalità significa rinunciare a un capitale umano già pronto a contribuire all’attuazione del PNRR.
Come aderire al ricorso degli idonei Eco Ripam
Gli idonei interessati ad aderire al ricorso collettivo possono rivolgersi agli studi legali che stanno coordinando l’iniziativa. In genere, è richiesta la presentazione di alcuni documenti, tra cui:
- copia della graduatoria in cui si risulta idonei;
- documentazione relativa al concorso Eco Ripam;
- eventuali comunicazioni ricevute dall’amministrazione;
- una delega per la rappresentanza legale in giudizio.
Molti studi legali offrono consulenze gratuite iniziali per valutare la posizione dei candidati e fornire le informazioni necessarie per procedere con l’azione legale.
Risorse utili e riferimenti normativi
Per chi desidera approfondire la questione, ecco alcuni riferimenti utili:
- Normattiva: il portale della legislazione vigente in Italia;
- Ministero per la Pubblica Amministrazione: informazioni e aggiornamenti sui concorsi pubblici;
- Formez PA: ente gestore del concorso Eco Ripam;
- Giustizia Amministrativa: per consultare sentenze e ricorsi in materia di concorsi pubblici.
Prospettive future e richieste degli idonei
Gli idonei chiedono che venga rispettato il principio dello scorrimento delle graduatorie e che le amministrazioni pubbliche siano obbligate a motivare in modo trasparente qualsiasi decisione di bandire nuovi concorsi. Inoltre, auspicano una riforma normativa che renda più vincolante l’utilizzo delle graduatorie esistenti, anche per evitare ulteriori contenziosi e garantire maggiore stabilità al sistema di reclutamento pubblico.
Il caso Eco Ripam rappresenta un banco di prova importante per testare la coerenza tra le dichiarazioni di principio sulla valorizzazione del merito e le scelte operative delle amministrazioni. Una gestione più oculata e trasparente delle graduatorie non solo tutelerebbe i diritti dei candidati, ma contribuirebbe anche a rafforzare l’efficienza e la credibilità della pubblica amministrazione italiana.