Dal 7 marzo al 26 maggio 2024, Roma ospita un evento culturale di grande rilievo: la mostra “Made in Italy al femminile”, allestita presso il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda del XIX e XX secolo. L’esposizione rappresenta un omaggio alle donne protagoniste del design italiano, figure spesso rimaste in secondo piano ma fondamentali nello sviluppo dell’estetica e della funzionalità del Made in Italy.
Un viaggio nel design italiano al femminile
La mostra si propone di raccontare la storia del design italiano da una prospettiva inedita: quella delle donne. Attraverso un percorso espositivo ricco di oggetti, arredi, abiti e progetti, si esplora il contributo femminile alla nascita e all’evoluzione del Made in Italy, con un focus particolare sul periodo che va dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri.
Il pubblico potrà ammirare le creazioni di oltre trenta designer, artiste e imprenditrici che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama del design italiano. Tra queste, spiccano nomi come Gae Aulenti, Cini Boeri, Nanda Vigo, Anna Castelli Ferrieri, Lisa Ponti e Carla Accardi, solo per citarne alcune.
Le sezioni della mostra
“Made in Italy al femminile” è suddivisa in diverse sezioni tematiche, ognuna delle quali mette in luce un aspetto specifico del contributo femminile al design:
- Design e architettura: mostra come le donne abbiano influenzato lo sviluppo dell’architettura contemporanea e dell’arredo urbano.
- Moda e tessile: esplora il ruolo delle stiliste e delle designer tessili nella definizione dello stile italiano nel mondo.
- Arte e artigianato: evidenzia il legame tra tradizione e innovazione nelle opere di artiste e artigiane.
- Grafica e comunicazione visiva: analizza l’impatto delle donne nel campo della pubblicità e del branding.
Ogni sezione è arricchita da materiali d’archivio, fotografie, video e testimonianze che aiutano a contestualizzare i lavori esposti e a comprendere meglio le storie personali e professionali delle protagoniste.
Un progetto del Ministero della Cultura
La mostra è promossa e organizzata dalla Direzione Musei Statali della città di Roma, con il coordinamento della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura. L’obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale italiano attraverso una lente di genere, dando visibilità a figure che troppo spesso sono state trascurate nei racconti ufficiali della storia del design.
Come sottolineato dalla direttrice del Museo Boncompagni Ludovisi, Matilde Amaturo: “Questa mostra è un atto di riconoscimento verso le donne che hanno contribuito in maniera determinante all’identità visiva e culturale del nostro Paese. È anche un invito a riflettere sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro creativo oggi.”
Il Museo Boncompagni Ludovisi: cornice ideale per la mostra
Situato nel cuore di Roma, il Museo Boncompagni Ludovisi è una delle realtà museali più affascinanti della capitale. Ospitato in una villa in stile liberty, il museo è dedicato alle arti decorative, al costume e alla moda italiana tra Ottocento e Novecento.
La scelta di questa sede non è casuale: il museo stesso è un esempio di come l’arte e il design possano dialogare con la storia e con l’identità nazionale. Le stanze affrescate e gli arredi d’epoca offrono un contesto suggestivo per le opere esposte, creando un ponte tra passato e presente.
Eventi collaterali e laboratori
In occasione della mostra, il museo ha programmato una serie di eventi collaterali, tra cui conferenze, tavole rotonde, visite guidate tematiche e laboratori didattici per adulti e bambini. Queste attività hanno lo scopo di approfondire i temi trattati nell’esposizione e di stimolare il dialogo tra pubblico e istituzioni culturali.
Particolarmente interessanti sono i laboratori creativi rivolti alle scuole, che mirano a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del contributo femminile nella storia del design italiano. Un modo efficace per trasmettere valori di parità di genere e di valorizzazione del talento femminile.
Le protagoniste: donne che hanno fatto la storia del Made in Italy
Tra le figure più rappresentative presenti nella mostra, troviamo:
- Gae Aulenti: architetta e designer, nota per progetti iconici come il Museo d’Orsay a Parigi.
- Cini Boeri: pioniera del design industriale, ha firmato arredi innovativi per aziende come Arflex e Knoll.
- Anna Castelli Ferrieri: cofondatrice di Kartell, ha rivoluzionato l’uso della plastica nel design.
- Nanda Vigo: artista e designer, ha saputo fondere arte e architettura in opere visionarie.
- Lisa Ponti: figlia del celebre Gio Ponti, ha avuto un ruolo chiave nella comunicazione del design italiano.
- Carla Accardi: pittrice astratta e attivista, ha influenzato profondamente l’arte contemporanea italiana.
Queste donne, con la loro creatività e determinazione, hanno contribuito a definire l’identità del Made in Italy, rendendolo un marchio riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La mostra intende restituire loro il giusto riconoscimento, inserendole a pieno titolo nella narrazione storica del design italiano.
Informazioni utili per la visita
La mostra “Made in Italy al femminile” è visitabile dal 7 marzo al 26 maggio 2024. L’ingresso è gratuito, come per tutte le esposizioni temporanee ospitate dal Museo Boncompagni Ludovisi. Gli orari di apertura sono i seguenti:
- Martedì – Domenica: 9:00 – 19:00
- Lunedì: chiuso
Il museo si trova in Via Boncompagni 18, Roma, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici (metro A – fermata Barberini).
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito ufficiale del museo.
Un’occasione per riflettere sul futuro del design
“Made in Italy al femminile” non è solo una mostra, ma un’occasione per riflettere sul ruolo delle donne nel mondo del design contemporaneo. In un settore ancora fortemente dominato da figure maschili, l’esposizione lancia un messaggio chiaro: il talento non ha genere, e il futuro del Made in Italy passa anche – e soprattutto – attraverso la valorizzazione delle competenze femminili.
Visitare questa mostra significa non solo scoprire storie affascinanti e progetti straordinari, ma anche contribuire a un cambiamento culturale necessario. Un invito a guardare con occhi nuovi il passato, per costruire un futuro più equo e inclusivo nel panorama del design italiano.