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Saturday 19 April 2025
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Progetto pilota per la sicurezza a Tor Bella Monaca: un nuovo modello per Roma

Nel cuore del quadrante est di Roma, Tor Bella Monaca si prepara a diventare il simbolo di un cambiamento radicale attraverso un progetto pilota per la sicurezza. Conosciuto per le sue difficoltà sociali e per la presenza di fenomeni di degrado urbano, il quartiere è ora al centro di un intervento coordinato che mira a restituire decoro, legalità e fiducia nelle istituzioni. Il piano, promosso dalla Prefettura di Roma in collaborazione con il Comune e le forze dell’ordine, si propone come modello replicabile in altre zone della Capitale.

Un intervento integrato per la sicurezza urbana

Il progetto pilota per Tor Bella Monaca non si limita a un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine. L’obiettivo è quello di intervenire in maniera strutturata e multidisciplinare. Il piano prevede infatti:

  • Una maggiore presenza di Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato nelle aree critiche del quartiere.
  • La riqualificazione degli spazi pubblici, con particolare attenzione alle aree verdi e ai luoghi di aggregazione giovanile.
  • Il potenziamento dell’illuminazione pubblica per aumentare la percezione di sicurezza durante le ore notturne.
  • Un piano di videosorveglianza intelligente, con telecamere collegate in tempo reale con le centrali operative.
  • Attività di prevenzione sociale, in collaborazione con scuole, associazioni e servizi sociali.

Questa sinergia tra sicurezza e inclusione sociale rappresenta un cambio di paradigma importante: non più un approccio esclusivamente repressivo, ma un’azione che mira a ricostruire il tessuto sociale e a prevenire la criminalità alla radice.

Il ruolo della Prefettura e del Comune di Roma

La Prefettura di Roma ha assunto un ruolo di coordinamento strategico nel progetto, promuovendo tavoli di lavoro interistituzionali che coinvolgono anche il Comune di Roma, il Municipio VI, le forze dell’ordine e le realtà del territorio. L’assessora alla Sicurezza urbana del Comune, Monica Lucarelli, ha sottolineato l’importanza di un’azione congiunta e continuativa, in grado di restituire fiducia ai cittadini e contrastare l’illegalità diffusa.

Il progetto pilota si inserisce in una più ampia strategia di rigenerazione urbana che prevede anche interventi su edilizia popolare, mobilità e servizi pubblici. Tor Bella Monaca, con i suoi oltre 30.000 abitanti, rappresenta una delle sfide più complesse per l’amministrazione capitolina, ma anche una delle opportunità più significative per dimostrare che il cambiamento è possibile.

Tor Bella Monaca: un quartiere simbolo da riqualificare

Negli ultimi anni, Tor Bella Monaca è salita spesso agli onori della cronaca per episodi legati a spaccio di droga, microcriminalità e degrado urbano. Tuttavia, il quartiere è anche ricco di risorse umane, associazioni attive e cittadini che lottano quotidianamente per migliorare le condizioni di vita. Il progetto pilota intende valorizzare queste energie positive, creando una rete di collaborazione tra istituzioni e comunità locali.

Tra le iniziative previste:

  • Laboratori di cittadinanza attiva nelle scuole del quartiere.
  • Incontri pubblici con i residenti per raccogliere proposte e suggerimenti.
  • Campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono dei rifiuti e il vandalismo.
  • Supporto psicologico e legale per le famiglie più fragili.

L’obiettivo è quello di creare un senso di appartenenza e responsabilità condivisa, elementi fondamentali per costruire una comunità più sicura e coesa.

Un modello replicabile in altri quartieri di Roma

Il progetto pilota per Tor Bella Monaca è stato pensato come una sperimentazione, ma con l’intento dichiarato di estenderlo ad altri quartieri della Capitale che presentano criticità simili. Aree come San Basilio, Corviale e il Trullo potrebbero beneficiare di un approccio analogo, basato su:

  • Presenza costante delle istituzioni sul territorio.
  • Riqualificazione urbana e ambientale.
  • Coinvolgimento attivo dei cittadini nei processi decisionali.
  • Prevenzione della devianza giovanile attraverso percorsi educativi e formativi.

Secondo gli esperti, la chiave del successo risiede nella capacità di adattare gli interventi alle specificità dei singoli territori, evitando soluzioni standardizzate e puntando su un lavoro di rete tra pubblico e privato.

Il contributo delle forze dell’ordine

Un elemento centrale del progetto è rappresentato dal rafforzamento del presidio delle forze dell’ordine. In particolare, la Polizia di Stato ha avviato controlli mirati nei punti più sensibili del quartiere, mentre i Carabinieri hanno intensificato le attività di prevenzione e repressione dei reati. La Polizia Locale, invece, è impegnata nel contrasto all’abusivismo commerciale e al degrado ambientale.

Questa presenza capillare ha già prodotto i primi risultati: diminuzione degli episodi di violenza, maggiore collaborazione da parte dei cittadini e un clima generale di maggiore fiducia verso le istituzioni. Tuttavia, gli operatori sottolineano la necessità di un impegno costante nel tempo, per evitare che il quartiere ricada nelle dinamiche del passato.

Collaborazione tra cittadini e istituzioni: un patto per la legalità

Uno degli aspetti più innovativi del progetto pilota è la creazione di un patto per la legalità, sottoscritto da istituzioni, scuole, associazioni e comitati di quartiere. Questo strumento ha l’obiettivo di formalizzare l’impegno reciproco per il rispetto delle regole e la promozione della convivenza civile.

Attraverso questo patto, i cittadini si impegnano a segnalare situazioni di illegalità e a partecipare attivamente alla vita del quartiere, mentre le istituzioni garantiscono interventi tempestivi e trasparenti. Un modello di governance partecipata che potrebbe rappresentare una svolta per molte periferie urbane.

Risultati attesi e monitoraggio degli interventi

Il successo del progetto sarà valutato attraverso un sistema di monitoraggio continuo. Verranno raccolti dati su:

  • Numero di reati denunciati e risolti.
  • Livello di percezione della sicurezza tra i residenti.
  • Partecipazione della comunità alle iniziative promosse.
  • Stato di manutenzione degli spazi pubblici.

Questi indicatori permetteranno di verificare l’efficacia delle azioni messe in campo e di apportare eventuali correzioni in corso d’opera. Il coordinamento con le università e i centri di ricerca permetterà inoltre di elaborare modelli predittivi utili per la pianificazione urbana.

Tor Bella Monaca: un laboratorio di innovazione sociale per Roma

Il progetto pilota per la sicurezza a Tor Bella Monaca rappresenta un’opportunità unica per trasformare un quartiere simbolo del disagio in un esempio di rigenerazione urbana e coesione sociale. Grazie a un approccio integrato che combina sicurezza, inclusione e partecipazione, si pongono le basi per un cambiamento reale e duraturo.

Se l’esperimento avrà successo, potrà diventare un modello per tutta Roma e, più in generale, per le grandi città italiane che affrontano sfide simili. L’auspicio è che Tor Bella Monaca diventi non solo un luogo più sicuro, ma anche un simbolo di rinascita urbana e di speranza per le periferie.

Progetto sicurezza Tor Bella Monaca Roma
Progetto pilota per la sicurezza a Tor Bella Monaca

Per approfondire le iniziative del Dipartimento Sicurezza Urbana del Comune di Roma o per conoscere altri progetti di rigenerazione urbana, visita anche la sezione Attualità di RomaToday.



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.