Il Quarticciolo scende in piazza per protestare contro il cosiddetto ‘Modello Caivano’. Il corteo, previsto per il 1° marzo 2025, vedrà la partecipazione di cittadini, attivisti e associazioni locali che denunciano le criticità delle politiche di sicurezza adottate dallo Stato nei quartieri periferici.
Le motivazioni della protesta
Gli organizzatori della manifestazione sostengono che il ‘Modello Caivano’, adottato in alcune periferie italiane, non sia la soluzione adeguata per affrontare le problematiche sociali dei quartieri popolari. Secondo i promotori dell’evento, l’approccio basato su un forte intervento delle forze dell’ordine e misure repressive non risolve le reali necessità della comunità.
I partecipanti chiedono invece investimenti concreti in servizi essenziali, come scuole, centri culturali e assistenza sociale, per garantire una crescita sostenibile e inclusiva del territorio.
Chi parteciperà alla manifestazione
Al corteo parteciperanno diverse realtà associative, gruppi di attivisti e cittadini che vivono quotidianamente le difficoltà del Quarticciolo. Tra i promotori dell’iniziativa ci sono comitati di quartiere e movimenti che da anni lottano per il miglioramento delle condizioni di vita nelle periferie romane.
La manifestazione rappresenta un momento di aggregazione e di confronto per chi ritiene che il futuro delle periferie debba passare attraverso politiche di inclusione e sviluppo sociale, piuttosto che attraverso misure di controllo e repressione.
Il contesto del ‘Modello Caivano’
Il ‘Modello Caivano’ prende il nome dall’intervento statale attuato nella periferia napoletana di Caivano, caratterizzato da un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e da operazioni di controllo straordinario. Questo approccio è stato adottato in altre aree critiche del Paese, suscitando reazioni contrastanti tra chi lo considera una necessità per garantire sicurezza e chi, invece, lo vede come una strategia inefficace e dannosa per il tessuto sociale.
Secondo i critici, questo modello non tiene conto delle esigenze reali delle comunità e rischia di acuire il senso di isolamento e di esclusione sociale.
Le richieste dei manifestanti
- Più investimenti in istruzione e cultura per i giovani del Quarticciolo.
- Maggiore attenzione ai servizi sociali e alle politiche di inclusione.
- Un approccio alla sicurezza basato sulla prevenzione e sulla partecipazione attiva della comunità.
- Stop alle politiche repressive che non risolvono i problemi alla radice.
Queste richieste riflettono una visione alternativa della gestione delle periferie, che punta sulla valorizzazione delle risorse locali piuttosto che sulla militarizzazione del territorio.
Le reazioni delle istituzioni
Le istituzioni locali e nazionali hanno espresso posizioni differenti riguardo alla protesta. Da un lato, alcuni esponenti politici sostengono che il ‘Modello Caivano’ sia un passo necessario per garantire sicurezza e legalità, dall’altro, molti esperti e rappresentanti della società civile ritengono che sia necessario un cambio di rotta per affrontare le problematiche delle periferie in modo più efficace e umano.
Il dibattito rimane aperto e la manifestazione del 1° marzo 2025 sarà un’occasione per riportare al centro dell’attenzione pubblica le esigenze e le proposte della comunità del Quarticciolo.
Un futuro diverso per le periferie
Il corteo del Quarticciolo non è solo una protesta contro il ‘Modello Caivano’, ma anche una richiesta di un futuro diverso per le periferie italiane. La speranza dei manifestanti è che le istituzioni ascoltino le loro richieste e adottino politiche più attente alle esigenze reali della popolazione.
Solo attraverso un dialogo aperto e un impegno concreto sarà possibile costruire quartieri più sicuri, inclusivi e vivibili per tutti.