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Wednesday 23 April 2025
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Roma: polemiche per i saluti romani durante la commemorazione di Miki Mantakas

Nel cuore di Roma, il 28 febbraio 2025, si è svolta la commemorazione di Miki Mantakas, giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975. L’evento ha attirato l’attenzione pubblica non solo per il ricordo del giovane attivista, ma anche per la presenza di saluti romani e del coro ‘Presente!’, elementi che hanno sollevato polemiche e dibattiti su memoria e ideologia.

La commemorazione di Miki Mantakas: un evento che divide

Come ogni anno, anche nel 2025, diversi esponenti della destra si sono radunati per ricordare Miki Mantakas. Il giovane militante venne ucciso a colpi di pistola il 28 febbraio 1975 davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano (MSI) in via Ottaviano, durante violenti scontri tra estremisti di destra e sinistra.

Durante la cerimonia, molti partecipanti hanno reso omaggio con il saluto romano e il coro ‘Presente!’, un gesto che ha suscitato reazioni contrastanti. Per alcuni si tratta di un semplice atto di memoria, per altri di una manifestazione nostalgica che richiama simboli del passato fascista.

Le reazioni politiche e istituzionali

La commemorazione non è passata inosservata agli occhi delle istituzioni. Diversi esponenti politici hanno espresso preoccupazione per l’uso di simboli legati al fascismo. Alcuni rappresentanti della sinistra hanno condannato l’evento, sottolineando la necessità di vigilare su manifestazioni che possano evocare ideologie antidemocratiche.

D’altra parte, i partecipanti e gli organizzatori hanno difeso la commemorazione, affermando che si tratta di un momento di ricordo per un giovane caduto in un periodo di forti tensioni politiche. Secondo loro, il gesto del saluto romano non dovrebbe essere strumentalizzato, ma interpretato come un segno di rispetto nella loro tradizione.

Il contesto storico dell’uccisione di Miki Mantakas

Per comprendere le tensioni attorno alla commemorazione, è fondamentale ricordare il contesto storico in cui avvenne l’omicidio di Miki Mantakas. Negli anni ’70, l’Italia era attraversata da forti scontri ideologici tra gruppi di estrema destra e sinistra. Le università e le strade di Roma erano spesso teatro di violenti scontri tra opposte fazioni politiche.

Il 28 febbraio 1975, durante uno di questi scontri, Mantakas venne colpito da colpi di pistola sparati da esponenti dell’area extraparlamentare di sinistra. La sua morte divenne un simbolo per la destra italiana, che ogni anno lo ricorda con cerimonie e cortei.

Saluti romani e memoria: un dibattito sempre acceso

L’uso dei saluti romani durante eventi commemorativi di esponenti della destra è un tema che periodicamente torna al centro del dibattito pubblico. La legge italiana vieta l’apologia del fascismo, ma l’interpretazione di questi gesti è spesso soggetta a valutazioni discordanti.

Secondo alcuni storici e giuristi, il saluto romano in un contesto commemorativo può essere interpretato come un atto di ricordo e non necessariamente come una manifestazione politica. Tuttavia, per altri, si tratta di un chiaro richiamo a simboli del passato che non dovrebbero trovare spazio nella società contemporanea.

Le misure di sicurezza e il controllo delle autorità

Le forze dell’ordine hanno monitorato da vicino la commemorazione per evitare disordini. Negli anni precedenti, eventi simili avevano portato a tensioni tra gruppi opposti, motivo per cui la sicurezza è stata rafforzata per prevenire eventuali scontri.

Nonostante la presenza di simboli controversi, la cerimonia si è svolta senza incidenti di rilievo. Tuttavia, le immagini dei saluti romani e del coro ‘Presente!’ hanno rapidamente fatto il giro dei social e dei media, alimentando ulteriori discussioni sull’opportunità di consentire simili manifestazioni.

Il ruolo dei media e l’impatto sull’opinione pubblica

La diffusione delle immagini della commemorazione ha contribuito ad accendere il dibattito. I media hanno riportato le posizioni dei vari schieramenti politici, evidenziando come la memoria storica in Italia sia ancora oggi un terreno di scontro.

Per alcuni cittadini, eventi come questo rappresentano un pericolo per la democrazia e un tentativo di riabilitare ideologie del passato. Per altri, invece, si tratta semplicemente di un modo per mantenere viva la memoria di un giovane ucciso in un periodo di grande conflitto politico.

Un evento che continuerà a far discutere

La commemorazione di Miki Mantakas del 28 febbraio 2025 ha ancora una volta dimostrato quanto il passato possa influenzare il presente. Il dibattito sui saluti romani e sull’uso di simboli legati alla destra continuerà a dividere l’opinione pubblica, tra chi vede in questi gesti un semplice atto di memoria e chi li considera un pericoloso ritorno a ideologie superate.

Quel che è certo è che la storia di Miki Mantakas rimane un capitolo significativo della memoria politica italiana, e ogni anno la sua commemorazione riporta alla luce le tensioni mai del tutto sopite tra le diverse anime del Paese.



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.