Una vicenda inquietante di stalking ha scosso la città di Roma, dove una donna è arrivata a simulare gravidanze e aborti pur di riconquistare l’ex compagno. Il caso, seguito dalla polizia del commissariato Colombo, ha messo in luce un comportamento ossessivo e pericoloso, culminato con l’emissione di un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima. L’episodio è emblematico di quanto le dinamiche persecutorie possano assumere forme estreme e subdole, sfruttando anche temi delicati come la maternità per manipolare e controllare l’altro.
Stalking a Roma: i fatti che hanno portato alla denuncia
Il protagonista della vicenda è un uomo residente a Roma che, dopo la fine della relazione sentimentale con una donna, ha iniziato a ricevere una serie di messaggi inquietanti e pressanti. L’ex compagna, infatti, ha messo in atto una vera e propria campagna di stalking, contattandolo ripetutamente tramite messaggi e telefonate, con lo scopo di riallacciare il rapporto.
La donna ha dichiarato più volte di essere incinta, arrivando persino a inviare fotografie di test di gravidanza positivi e successivamente a comunicare presunti aborti spontanei. Queste affermazioni, tutte risultate false, avevano l’unico obiettivo di suscitare un senso di colpa e di responsabilità nell’uomo, nel tentativo di costringerlo a riavvicinarsi a lei.
Le indagini della polizia: come è emersa la verità
La vittima, stanca e spaventata dal comportamento dell’ex compagna, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato Colombo hanno avviato un’indagine approfondita, raccogliendo le prove del comportamento persecutorio della donna. Grazie all’analisi dei messaggi, delle chiamate e delle testimonianze, è stato possibile ricostruire il quadro della situazione e dimostrare la falsità delle dichiarazioni sulla gravidanza.
Durante le indagini, è emerso che la donna aveva già messo in atto comportamenti simili in passato, dimostrando una tendenza alla manipolazione emotiva e alla costruzione di scenari fittizi per ottenere attenzione e controllo.
Divieto di avvicinamento: la misura cautelare decisa dal giudice
Alla luce delle prove raccolte, il giudice ha emesso una misura cautelare nei confronti della donna, disponendo il divieto di avvicinamento all’ex compagno. La decisione è stata presa per tutelare la sicurezza psicologica e fisica dell’uomo, che aveva manifestato un forte disagio e una crescente ansia a causa della persecuzione subita.
Il divieto prevede che la donna non possa avvicinarsi alla vittima né contattarla in alcun modo, sia direttamente che indirettamente. La violazione di tale misura comporterebbe conseguenze penali più gravi, inclusa la possibilità di arresto.
Stalking e finte gravidanze: un fenomeno in crescita
Il caso di Roma non è isolato. Negli ultimi anni, le autorità hanno registrato un aumento dei casi di stalking in cui vengono utilizzate finte gravidanze come strumento di pressione psicologica. Questo tipo di comportamento è particolarmente insidioso perché sfrutta la sensibilità e l’empatia dell’altra persona, spesso inducendola a comportamenti che non avrebbe adottato in condizioni normali.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, le denunce per stalking sono aumentate del 12% solo nell’ultimo anno, con un numero crescente di uomini vittime di molestie da parte di ex partner. Questo dimostra come la violenza psicologica non abbia genere e possa colpire chiunque, indipendentemente dal sesso.
Come riconoscere i segnali dello stalking
È fondamentale saper riconoscere i segnali di uno stalker, per intervenire tempestivamente e tutelarsi. Tra i comportamenti più comuni troviamo:
- Contatti ripetuti e non desiderati (messaggi, telefonate, email)
- Falsi allarmi su problemi di salute o gravidanze
- Minacce velate o esplicite
- Appostamenti sotto casa o sul luogo di lavoro
- Diffusione di informazioni false o compromettenti
In presenza di uno o più di questi comportamenti, è importante rivolgersi subito alle forze dell’ordine e documentare ogni episodio. Le prove raccolte possono essere decisive per ottenere una misura di protezione.
Il ruolo delle istituzioni e del supporto psicologico
Le vittime di stalking spesso si trovano in uno stato di isolamento e paura. Per questo motivo è essenziale il supporto delle istituzioni e della rete sociale. A Roma, così come in molte altre città italiane, esistono centri antiviolenza e sportelli di ascolto che offrono assistenza legale, psicologica e sociale alle persone perseguitate.
Inoltre, il supporto psicologico è cruciale per aiutare la vittima a superare il trauma subito e a ricostruire una vita serena. Gli esperti consigliano di non sottovalutare mai i segnali di disagio e di chiedere aiuto il prima possibile.
Stalking e codice rosso: cosa prevede la legge italiana
Il reato di stalking è disciplinato dall’articolo 612-bis del Codice Penale italiano, introdotto nel 2009 e rafforzato nel 2019 con la legge sul Codice Rosso. Questa normativa prevede un iter accelerato per i procedimenti relativi a reati di violenza domestica e di genere, incluso lo stalking.
In particolare, il Codice Rosso stabilisce che la polizia giudiziaria debba riferire immediatamente al pubblico ministero ogni notizia di reato, e che quest’ultimo debba ascoltare la vittima entro tre giorni. Questo consente di attivare rapidamente le misure di protezione, come il divieto di avvicinamento o l’allontanamento d’urgenza dell’autore del reato.
Quando la manipolazione diventa reato
Fingere una gravidanza per costringere qualcuno a riprendere una relazione non è solo un comportamento scorretto dal punto di vista morale, ma può configurare un reato se inserito in un contesto di persecuzione. La giurisprudenza ha più volte sottolineato come la reiterazione di atti molesti e ingannevoli possa costituire stalking, anche in assenza di minacce fisiche.
La manipolazione emotiva, infatti, può causare gravi danni psicologici alla vittima, compromettendo la sua libertà personale e il suo benessere. Per questo motivo, è importante che tali comportamenti vengano denunciati e perseguiti penalmente.
Prevenzione e sensibilizzazione: strumenti fondamentali
Per contrastare efficacemente il fenomeno dello stalking è essenziale investire nella prevenzione e nella sensibilizzazione. Le campagne informative, le attività nelle scuole e la formazione degli operatori di polizia e dei magistrati sono strumenti fondamentali per riconoscere e affrontare il problema.
Inoltre, è importante promuovere una cultura del rispetto e della parità, che scoraggi ogni forma di controllo e prevaricazione all’interno delle relazioni affettive. Solo così sarà possibile ridurre il numero di vittime e garantire una maggiore sicurezza per tutti.
Una vicenda che accende i riflettori sulla violenza psicologica
Il caso della donna che ha finto gravidanze per perseguitare l’ex a Roma è solo uno dei tanti episodi che mettono in luce la gravità della violenza psicologica nelle relazioni. Un fenomeno ancora troppo spesso sottovalutato, ma che può avere conseguenze devastanti per chi lo subisce.
È fondamentale che le vittime trovino il coraggio di denunciare e che la società sia pronta a supportarle. Solo attraverso l’azione congiunta di istituzioni, forze dell’ordine e cittadini sarà possibile contrastare efficacemente lo stalking e garantire a tutti il diritto a vivere liberi dalla paura.
Fonti utili: