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Wednesday 23 April 2025
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Tartaruga marina trovata morta tra Passoscuro e Capocotta: allarme per l’ecosistema costiero

Il ritrovamento di una tartaruga marina morta lungo il litorale tra Passoscuro e Capocotta ha acceso i riflettori, ancora una volta, sull’emergenza ambientale che interessa le coste del Lazio. L’episodio, segnalato da alcuni bagnanti e prontamente preso in carico dagli enti preposti, rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di eventi simili che si stanno verificando con una frequenza preoccupante. La carcassa dell’esemplare, appartenente con ogni probabilità alla specie Caretta caretta, è stata rinvenuta in avanzato stato di decomposizione, segno che il decesso potrebbe risalire ad alcuni giorni prima del ritrovamento.

Un fenomeno in crescita: tartarughe marine morte sulle spiagge del Lazio

Negli ultimi anni, il numero di tartarughe marine trovate morte lungo le coste del Lazio, in particolare tra Fiumicino, Passoscuro e Capocotta, è aumentato in modo allarmante. Secondo i dati forniti dalle associazioni ambientaliste e dagli enti di monitoraggio marino, si stima che ogni anno decine di esemplari vengano rinvenuti senza vita sul litorale romano. Le cause sono molteplici e spesso riconducibili all’attività antropica, come l’inquinamento marino, la plastica in mare, le collisioni con imbarcazioni e la pesca accidentale.

Passoscuro e Capocotta: due tratti di costa sotto osservazione

Le spiagge di Passoscuro e Capocotta sono da tempo al centro di studi e monitoraggi da parte di biologi marini e volontari delle associazioni ambientaliste. Queste aree, caratterizzate da dune sabbiose e habitat naturali protetti, rappresentano un ecosistema prezioso per numerose specie marine, tra cui appunto le tartarughe Caretta caretta. Tuttavia, nonostante la presenza di aree protette e regolamentazioni ambientali, l’impatto delle attività umane continua a mettere a rischio la biodiversità locale.

Le possibili cause della morte della tartaruga

L’esemplare trovato morto tra Passoscuro e Capocotta potrebbe essere stato vittima di una delle seguenti cause:

  • Ingestione di plastica: le tartarughe marine spesso scambiano i rifiuti plastici per meduse, ingerendoli e provocando ostruzioni intestinali fatali.
  • Reti da pesca: la pesca accidentale è una delle principali minacce per queste specie. Gli animali finiscono intrappolati e non riescono a risalire in superficie per respirare.
  • Traumi da impatto: le collisioni con imbarcazioni da diporto o navi commerciali sono sempre più frequenti, specialmente nei mesi estivi.
  • Inquinamento acustico e chimico: alterazioni dell’habitat marino possono compromettere l’orientamento e la salute degli animali.

Il ruolo dei cittadini nella segnalazione e nella tutela

Il ritrovamento della tartaruga è stato possibile grazie alla segnalazione di alcuni cittadini presenti sulla spiaggia. Questo dimostra quanto sia fondamentale il contributo della popolazione nella tutela dell’ambiente marino. In caso di avvistamento di animali in difficoltà o morti, è importante contattare immediatamente la Capitaneria di Porto o i centri di recupero specializzati, come il Centro Recupero Tartarughe Marine della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, che opera anche nel Lazio.

La specie Caretta caretta: un patrimonio da proteggere

La Caretta caretta, conosciuta anche come tartaruga marina comune, è una specie protetta a livello internazionale. Presente nel Mar Mediterraneo, è una delle specie più colpite dalle attività umane. La sua sopravvivenza è minacciata da numerosi fattori, ma i programmi di conservazione, le attività di sensibilizzazione e la collaborazione tra enti pubblici e privati stanno contribuendo a rallentare il declino della popolazione.

Le iniziative di tutela nel Lazio

Nel Lazio sono attivi numerosi progetti per la salvaguardia delle tartarughe marine. Tra questi:

  • Monitoraggio delle spiagge: durante la stagione estiva, volontari e biologi controllano i litorali per individuare eventuali nidi o animali in difficoltà.
  • Campagne di sensibilizzazione: scuole, turisti e residenti vengono coinvolti in attività educative per promuovere comportamenti sostenibili.
  • Collaborazioni con pescatori: vengono distribuiti dispositivi per ridurre le catture accidentali e promosse pratiche di pesca responsabile.

Un ecosistema fragile: la costa tra Passoscuro e Capocotta

Il tratto di costa tra Passoscuro e Capocotta è uno dei più suggestivi del litorale romano, ma anche uno dei più vulnerabili. Le dune costiere, le praterie di Posidonia e la fauna marina rappresentano un patrimonio naturale di inestimabile valore. Tuttavia, l’erosione costiera, l’abusivismo edilizio, l’afflusso turistico incontrollato e l’inquinamento stanno minacciando gravemente l’equilibrio di questo ecosistema.

Come possiamo contribuire alla salvaguardia delle tartarughe marine

Ognuno di noi può fare la differenza per proteggere le tartarughe marine e il loro habitat:

  • Non lasciare rifiuti in spiaggia, soprattutto plastica.
  • Segnalare tempestivamente animali feriti o morti alle autorità competenti.
  • Partecipare a giornate di pulizia delle spiagge.
  • Informarsi e sensibilizzare amici e familiari sui comportamenti corretti da adottare in ambiente marino.
  • Supportare le associazioni che si occupano della tutela della fauna marina.

Link utili e risorse per approfondire

Per chi volesse approfondire l’argomento e contribuire attivamente alla tutela delle tartarughe marine, ecco alcuni link utili:

Proteggere il mare significa proteggere il nostro futuro

Il ritrovamento della tartaruga marina morta tra Passoscuro e Capocotta deve essere un campanello d’allarme per tutti. La tutela degli ecosistemi marini non può più essere rimandata. Ogni azione, anche la più piccola, contribuisce alla salvaguardia di specie preziose come la Caretta caretta. È necessario un impegno collettivo, fatto di responsabilità, consapevolezza e rispetto per l’ambiente. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile alle generazioni che verranno.



Giornalista, appassionato di marketing e vero e proprio "Tecnico Umanista", Simone Durante naviga nel mondo digitale fin dai tempi del modem a 56k.