L’uso di un buon sistema di filtrazione delle acque è essenziale non solo nell’ambito industriale o di infrastrutture urbane da applicare a impianti di trattamento municipali. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che, se l’acqua è vita, deve essere della più alta qualità possibile e più adatta per il consumo, un fatto che non si verifica sempre in tutti i sistemi.
Pertanto, l’applicazione del corretto sistema di filtraggio è la prima cosa che dobbiamo affrontare quando si effettua il trattamento delle acque.
Filtrazione per il riciclaggio dell’acqua
Non tutti i trattamenti per l’acqua hanno come fine l’uso e consumo di acqua in uno stato ottimale. Uno dei processi più comuni è il riciclo dell’acqua, cioè il suo nuovo utilizzo anche se con scopo diverso dall’uso iniziale.
E’ il caso dell’ acqua che può essere riutilizzata da attività industriali o agricole e uso domestico, sottoponendola a diversi tipi (precipitazione, neutralizzazione, ossidazione chimica e biologica, riduzione, filtrazione, osmosi, etc.) e fasi di lavorazione che vedremo alla fine .
Così, si può passare da acqua utilizzata per irrigazione o proveniente da un rubinetto per il consumo umano, a riutilizzarla per la pulizia, per esempio.
Filtrazione per il consumo dell’acqua
Questo trattamento viene chiamato potabilizzazione, e viene portato a termine in grandi impianti di trattamento. Anche se si possono applicare varie tecniche, ognuna di esse debe avere in comune le seguenti caratteristiche:
• Combinazione di barriere multiple (mai un unico processo) per raggiungere le minime condizioni di rischio: parliamo di acqua che arriva direttamente ai nostri rubinetti e che non solo consumiamo direttamente, ma anche indirettamente usandola per cucinare, lavare e portare a temine altri processi alimentari.
• Trattamento integrato per ottenere l’effetto desiderato: controllato e supervisionato in ogni momento.
• Trattamento per obiettivo: ogni tappa del trattamento ha un fine concreto relazionato con uno specifico contaminante e ogni processo si può misurare per sapere se è stato eseguito correttamente.
Inoltre, ogni impianto deve disporre dei mezzi sufficienti (almeno due unità per ogni processo) per cui in caso di avaria o manutenzione necessaria, non smettano di operare in nessun momento, né si produca un consumo più elevato di quello che si può somministrare, visto che in questo caso l’acqua arriverebbe inevitabilmente contaminata alle case (non processata).
Tipi di trattamento
Quando si esegue il trattamento delle acque, soprattutto urbane, contiamo quattro fasi di attuazione:
• 1º: fase: pre-trattamento. trattamento delle acque reflue per facilitare i trattamenti e preparare e mantenere le installazioni. Si realizza tramite setacci, dissabbiatori, disoleatori, ecc.
• 2º fase: trattamento primario o fisico-chimico: tratta di ridurre i sedimenti in superficie e sul fondo, con o senza prodotti chimici.
• 3º fase: trattamento secondario o biologico: consiste nella biodegradazione da parte di microorganismi di tutte le sostanze organiche presenti nell’acqua.
• 4º fase: trattamento terziario: si utilizzano tanto tecniche fisico-chimiche come biologiche destinate a pulire e assicurare lo smaltimento finale, migliorando alcune delle sue caracteristiche. Se intensamente utilizzato può rendere l’acqua di recupero adatta per l’irrigazione, l’industria e persino potabilizzarla.