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Thursday 21 November 2024
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I rischi del mestiere dell’investigatore privato

“La figura dell’investigatore privato esercita generalmente un forte potere di attrazione, che tende a suscitare fantasie romanzesche e richiami a cliché fin troppo abusati. Dalla letteratura al cinema, la cultura tradizionale può attingere idee e immagini da un vasto repertorio di personaggi e luoghi comuni legati alle attività misteriose e tormentate dei detective. Ciò che molti non prendono in considerazione, tuttavia, è che al di là dell’innegabile fascino e ammirazione ispirati da questa professione, fare l’investigatore privato non è un mestiere facile. Esulando per un momento dallo spirito avventuriero e coraggioso tipicamente associato a chi svolge investigazioni private in nome della giustizia, si tratta di un lavoro rischioso che può incontrare non poche insidie sul proprio cammino.

Non solo i cittadini comuni, esterni alle dinamiche in questione, ma anche gli aspiranti investigatori sono spesso poco consci dell’autentica portata di tale mestiere. Occorre, quindi, assumersi la piena responsabilità di tutti gli aspetti della professione, comprese le possibili sfide e difficoltà. Intraprendere questa carriera richiede una forte passione e salde motivazioni. Trattasi, infatti, di una realtà lavorativa molto delicata e complessa, in cui non è affatto consigliabile addentrarsi se mossi da semplici moti istintivi o da considerazioni superficiali. Una preparazione impeccabile e una solida base di esperienza sono i due fattori fondamentali per avere successo in questo campo. Quello dell’investigatore privato è un compito arduo ma allo stesso tempo gratificante, che permette di trovare soluzione a questioni di sicurezza e a vicende tanto private quanto commerciali. Per incamminarsi lungo questa strada si richiedono, pertanto, una ferma determinazione e una lucida consapevolezza degli eventuali pericoli del mestiere.

I ritmi di lavoro dell’investigatore privato

Partiamo da un aspetto non certo compromettente ma impegnativo. Dedicarsi alle investigazioni private è un’attività intensa. Tra ricerche, pedinamenti, controlli, infiltrazioni, verifiche e accertamenti, quando si tratta di assolvere al proprio dovere in un campo minato, non vi sono orari fissi di lavoro. I ritmi sono duri ed estremamente variabili. La routine dell’ufficio ha ben poco a che fare con questo mestiere, dove flessibilità e adattabilità sono all’ordine del giorno. Per questo motivo un buon investigatore privato deve essere pronto a garantire la propria disponibilità e reperibilità per lo svolgimento delle indagini.

Gli obblighi ferrei delle investigazioni private

Si potrebbe essere tentati a credere che l’investigatore privato si muova con assoluta libertà nelle indagini e disponga di facilitazioni legali derivanti dalla sua posizione. Non è affatto così. Al contrario, essere un detective significa innanzitutto attenersi a condizioni piuttosto severe per quanto riguarda il proprio operare. Violare la privacy, ad esempio, porta a sanzioni molto pesanti, ancor di più che se il reato venisse commesso da una persona comune. L’investigatore non può agire su semplici richieste di privati mossi dalla curiosità, ma entra in azione soltanto quando esistono degli interessi legali da tutelare. Se così non fosse, i suoi interventi sarebbero abusivi.

Occorre tenere presente che per svolgere tale mestiere nel rispetto della legge è imprescindibile disporre dell’apposita licenza rilasciata dalla prefettura. Chi non la possiede non è riconosciuto legalmente come professionista del settore. Un’altra logica imposizione è mantenersi imparziali nel corso delle indagini. Un investigatore non può farsi coinvolgere personalmente dalle vicende su cui è chiamato a far luce. Il suo è un intervento meramente professionale, che si concluderà con l’archiviazione del caso. Difatti, una volta consegnato il rapporto al cliente che ha richiesto i suoi servizi, non conserverà più tracce dell’avvenuto contatto.

Investigatore privato e rischi per la propria incolumità fisica

Passiamo ora al rischio maggiore corso dagli investigatori: esporsi a situazioni pericolose per la loro stessa persona. Quando un investigatore si addentra in terreni insidiosi, ad esempio aventi a che fare con la malavita o il traffico di armi e sostanze stupefacenti, la posta in gioco è molto alta. A rigor di cronaca, è bene segnalare che negli Stati Uniti si son verificati casi di detective assassinati per la loro intromissione in ambienti criminali. Ma anche l’investigatore privato a Milano e nelle grandi città d’Italia si trova a dover fare i conti con questo tipo di rischi, tipici delle metropoli in cui criminalità e traffici illeciti sono all’ordine del giorno.

Considerando l’ampio spettro di attività di cui si occupano gli investigatori, si comprende quanto la loro figura sia spesso esposta. Dal controspionaggio industriale alla concorrenza sleale, dall’antitaccheggio alle bonifiche ambientali e telefoniche, fino ai casi privati di tradimenti coniugali e sorveglianza di minori. Trattasi di ambiti delicati in cui occorre muoversi con esperienza seguendo regole basilari di sopravvivenza. Tra queste, la più importante è mantenere nascosta la propria identità di investigatore privato, che per ragioni di sicurezza è meglio condividere soltanto con i propri cari e gli ufficiali di polizia.”