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L’omosessualità tra le cause della caduta di Roma Imperiale? | Fuori le Mura





L’omosessualità tra le cause della caduta di Roma Imperiale?

11 aprile 2011

di Giuseppe Pagano


Roberto De Mattei, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche nonché docente di storia moderna presso l’Università Europea di Roma, torna a farsi sentire con un’altra delle sue provocazioni. In una trasmissione in onda su radio Maria, “una voce cristiana dentro la tua casa”, lo storico cattolico ha affermato che Roma antica cadde per colpa dei gay, precisamente a causa “dell’effeminatezza di pochi a Cartagine, paradiso degli omosessuali, che contagiò i tanti: l’abominevole presenza di pochi invertiti infettò un bel po’ di gente”. Il brano da cui ha tratto ispirazione per giungere a tale conclusione è attribuito a Salviano di Marsiglia, scrittore cristiano del V secolo, secondo il quale l’impero romano sarebbe stato punito dalla giustizia divina mediante le invasioni barbariche anche a causa del dilagare dell’omosessualità.

A quest’affermazione ha fatto seguito un confronto con l’era moderna: “oggi viviamo in un epoca in cui i peggiori vizi vengono iscritti nelle leggi come diritti umani. Ogni male deve avere il suo castigo, nel tempo o nell’eternità”. E proprio a un castigo divino fa riferimento quando parla del terremoto che recentemente ha colpito il Giappone, sempre in uno dei suoi discorsi tenuti su radio Maria, rifacendosi all’interpretazione religiosa dei cataclismi naturali.

Questa presa di posizione è solo una delle tante dichiarazioni provocatorie fatte da De Mattei, noto nell’ambiente accademico per il suo ultraconservatorismo e l’acceso clericalismo. In precedenza si era già scagliato più volte contro l’omosessualità, cosi come quando ha esplicitamente detto di preferire al governo un premier omosessuale che lotti contro la stessa piuttosto che un non-omosessuale che la tolleri.

Tuttavia stavolta ha scelto un periodo piuttosto particolare per la sua ennesima uscita a vuoto, considerando che tra poche settimane si realizzerà la riforma governativa del Consiglio nazionale di ricerca e partirà la gara delle nomine. Massimo Donati, capogruppo alla camera dell’Idv non ha dubbi sul fatto che De Mattei si debba dimettere dalla sua carica di vicepresidente per le sue posizioni “oscurantiste, omofobe e fondamentaliste”.

Numerose le repliche anche da parte di altri storici di rilievo. Per Emilio Gabba, illustre studioso di storia romana, è assolutamente improbabile che l’impero romano sia caduto a causa dell’omosessualità.  Dello stesso avviso è Lellio Gracco Ruggini, professore emerito all’università di Torino, secondo il quale le cause della decadenza dell’impero romano vanno cercate altrove, e non ci sono neanche prove che a Roma vi fossero molti gay.

Il presidente del Cnr, Luciano Maiani, ha affermato che nonostante tali dichiarazioni siano marcatamente teologiche sono state espresse a titolo personale, e quindi non coinvolgono in alcun modo l’ente di ricerca.

 

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