Quando nevica a Roma
Non so se ve ne siete accorti, ma venerdì scorso ha nevicato a Roma!
Quando nevica a Roma il tipico abitante della città se ne va in giro sprezzante affermando con decisione “Ma che nun lo vedi che è acqua, questa nun attacca!”
Quando nevica a Roma tutti i lavoratori dicono “Vabbè e che sarà mai, sta affà ‘na spruzzatina, ma te pare che mo nevica davero!”. Dopo cinque minuti corrono a prendere la macchina per volare a casa prima di restare imbottigliati nel traffico. Ed è proprio così che resteranno fatalmente imbottigliati nel traffico.
Quando nevica a Roma gli stessi lavoratori, il giorno dopo l’epopea, si affacciano alla finestra, prendono cellulari e macchine fotografiche e con un risolino idiota cominciano a fare la stessa foto da mille angolazioni diverse. Poi, spinti da una forza misteriosa, si ritrovano in strada – dove nel giorno precedente erano rimasti intrappolati per quattro ore – a passeggiare da soli e con lo stesso ghignetto becero tornano bambini pieni di meraviglia e stupore.
Quando nevica a Roma i pedoni si riappropriano delle strade e le macchine procedono timorose. I bambini costruiscono pupazzi di neve agli incroci più pericolosi, sfidano tir, bus e altri mostri sacri dell’asfalto a suon di pallate.
Quando nevica a Roma per strada si comincia a sentire “Perché in Finlandia… Perché in Norvegia… Perché in Bulgaria… Perché in Ucraina…” e ognuno porta il suo modello di civiltà in giro per i quartieri. Ma con tutti questi sindaci mancati nei migliori bar della città, come facciamo a ritrovarci con Alemanno al Colle!? Ognuno di noi ha per vicino un genio che sa come risolvere i problemi della capitale, ma che non riesce a mettere ordine nella propria vita.
Quando nevica a Roma i cittadini vedono luoghi noti ammantati d’ignoto. È un’esperienza strana, affascinante, conturbante… Questo per i primi dieci minuti, poi iniziano le rotture di palle (di neve).
Quando nevica a Roma il sindaco dichiara l’obbligo di catene in macchina… E poi c’era la marmotta che incatenava la cioccolata.
Quando nevica a Roma le distanze sembrano incolmabili. Si torna indietro nel tempo, perlomeno d’un centinaio d’anni. I mezzi di trasporto più veloci e più sicuri sono i piedi. Andare da Via Tiburtina a Viale Libia è già una mezza impresa. Chi si è spinto dalla periferia al centro può a buon diritto chiamarsi Messner.
Quando nevica a Roma le uniche strade pulite sono quelle dove passano i turisti. Poi dicono che non cerchiamo di dare una buona impressione all’estero.
Quando nevica a Roma il solito cittadino tipico corre da Decathlon a comprarsi Sci, Doposci, Paraorecchie, Slittini e chi più ne ha più ne metta, mentre dice all’amico che l’ha accompagnato a fare compere:“Ma guarda che questi poi li sfrutti, c’è poco da fa’… È pure ‘na scusa pe annà al Terminillo ogni tanto no?”
Quando nevica a Roma significa che il 21 dicembre 2012 si avvicina. E la cosa più brutta sarebbe dare ragione a Giacobbo!
E se anche la neve ha creato problemi, pulito, ritardato, nascosto, divertito e quant’altro, beh, alla fine tornerà tutto alla normalità, ma almeno per un giorno la città si sarà cristallizzata in un’estraneità dai molteplici significati. Ma nessun clacson potrà turbare i vostri sogni in quella strana giornata: il tempo del fuori luogo per definizione.